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All’inizio del XIX secolo alcune fra le più importanti famiglie aristocratiche di Viggianello eressero fontane di particolare pregio artistico, collocandole all’interno di giardini, orti e proprietà terriere. Vere e proprie edicole architettoniche, cui confluivano le vene d’acqua naturali e sorgive di cui il territorio era particolarmente ricco, si caratterizzavano per la cura e la tecnica con cui venivano incanalate, drenate e solitamente immagazzinate le acque, oltreché per l’impianto marcatamente ornamentale di ogni singolo complesso, che abbelliva il latifondo ed esprimeva il valore della famiglia altolocata. Tali fontane sorgevano per sottolineare l’evento prodigioso della nascita delle acque, mentre la raccolta ingegnosa delle stesse diventava simbolo di potere aristocratico. Così, col tempo, divennero una moda architettonica, accendendo una sorta di competizione tra le famiglie su chi realizzasse l’opera più imponente del paese. Della famiglia Gioia si possono ammirare ben due fontane gentilizie. La prima – collocata all’interno di una struttura in pietra calcarea con volte a botte – si trova nei pressi della Chiesa dell’Assunta, in cima al centro storico di Viggianello. L’altra è qui situata. Costruita nel 1857 e realizzata con pietra locale lavorata, scalpellata e cesellata a mano, questa fontana presenta colonne doriche che sorreggono una trabeazione con timpano tondeggiante a motivi floreali, all’interno del quale è presente l’epigrafe a memoria del committente, Agostino Gioia. In alto domina lo stemma del casato. Inserite in un più ampio quadro di decoro urbanistico e di celebrazione dello status sociale delle classi nobiliari del tempo, le fontane gentilizie di Viggianello rimarcavano il carattere utilitaristico di un bene così prezioso come l’acqua, appannaggio esclusivo della famiglia (come recita l’iscrizione in latino posta sotto lo stemma della fontana in oggetto). Inoltre, lo stile monumentale di ciascuna opera, nel solco della tradizione umanistica, mirava ad esaltare l’intendimento allegorico che aveva l’acqua, associata alla fertilità e all’abbondanza della natura, collegata all’immagine delle Muse, fonte della vita intellettuale e simbolo per eccellenza del nutrimento della mente.